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CAIVANO: La carica degli undicimila

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Caivano è il paese degli orrori, o degli errori, lascio decidere al lettore, e l’ultima tornata elettorale, quella della scalata pentastellata al potere, conferma di fatto che questo paese non ha, o ha poche aspirazioni all’autodeterminazione morale, nel senso di una concezione comunitaria che determini la realizzazione di un vivere civile più vicino alle aspirazioni che dovrebbero appartenere al genere umano.

Ma veniamo ai dati.

Il Movimento dimaiano ha ottenuto, nel paese del bel castello (ma condirodirondello) un vero plebiscito, come d’altronde in ogni paese di questo sud Italia (martoriato, che ci sta sempre bene), arrivando nientepocodimenoche che a quasi il 65% e lasciando agli altri partiti le briciole di una politica fallimentare e lontana dai cittadini e dai bisogni di una società che si evolve ormai alla velocità della luce.

Orbene, questa percentuale, stabilisce un concetto molto preciso, che diecimilanovecentoottanta cittadini caivanesi rispettano i dettami del movimento di Grillo, che attraverso le sue ferree regole, sta cercando di tramutare l’Italia nel paese più bello del mondo.

Vivaddio, che bella notizia.

Undicimila cittadini che hanno il vanto di stare tra gli onesti, etichetta che ti appiccicano se voti per il francescanesimo grillino, mentre gli altri… rimandiamo a dopo la valutazione dei restanti ottomila che si sono recati alle urne.

Undicimila tra uomini e donne che si cureranno della cosa pubblica, che saranno pronti a tirare per le orecchie quei caivanesi “infami” che hanno votato per la lega quando parcheggeranno le loro auto sui marciapiedi, agili nel contestare le occupazioni abusive di suolo, solleciti nel recarsi alla vicina tenenza dei carabinieri per denunciare le piazze di spaccio a cielo aperto e i contrabbandieri a ogni angolo di strada. Saranno quelli che si occuperanno di segnalare quei cittadini che infestano l’aria con le loro caldaie di cacca che scaricano fumi senza controlli, pronti a criticare gli abusi di quei dirigenti indaffarati tra le determinazioni di urgenza e tra catenacci da milleduecento euro.

Scenderanno per le strade a reclamare un centro storico che sia degno di questo nome, un castello medioevale riconsegnato ai cittadini e una piazza dei Martiri senza lo scempio delle auto parcheggiate fino in culo al monumento (poi mi faccio prendere la mano e la parolaccia mi scappa sempre)

Ora mi chiedo, visto che sono stato bloccato in auto per un quarto d’ora a via rosselli e altrettanto a via Atellana perché quei leghisti del cavolo continuano a parcheggiare sui marciapiedi, dove erano fino a ieri questi valorosi undicimila e perché nessuno di loro mi ha evitato una tale perdita di tempo?

Cosa vuoi che sia mai?

E se chiedessi a questi undicimila, che ormai non avranno più da lamentarsi (grazieadio), perché tutti noi abbiamo finalmente raggiunto la terra promessa, -dopo aver girovagato per quarant’anni nel deserto scandaloso di una politica fallimentare- di pretendere il rispetto delle regole da parte di quei miserabondi ottomila che hanno avuto l’ardire di non votare secondo coscienza ma che, sempre a detta della parte honesta, hanno venduto il loro voto per avere qualche spicciolo in tasca da giocarsi alle slot machine?

In quanti sarebbero disposti a sbattere i pugni su una scrivania per pretendere un diritto che esisteva già prima che nascesse il Movimento che ha, se non altro, il merito di aver dato la possibilità a uno stupido come me di esserne a conoscenza?

Io adesso pretendo che ci sia la carica degli undicimila, che domattina possa andare a casa del mio amico senza dover fare gimcana tra le auto sui marciapiedi, fossi, il fumo tossico di caldaie mai controllate e i banchetti dei contrabbandieri in pianta stabile.

Coraggio, fatemi vedere come sa vivere un vero Pentastellato, un patriota e un cittadino modello, altrimenti tornate ad aspettare che il prossimo masaniello vi accomodi un’altra finta rivoluzione su un piatto d’argento e a sperare in un reddito da nullafacenti senza averne necessità.

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Caivano

Comune di Caivano, in arrivo 17 nuove assunzioni a tempo indeterminato

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17 nuove assunzione, a tempo indeterminato, al Comune di Caivano.

La Commissione Straordinaria, come da richiesta, si avvarrà del supporto tecnico-organizzativo della Commissione Interministeriale per la Riqualificazione delle Pubbliche Amministrazioni, che si occuperà della selezione di otto istruttori contabili, due istruttori direttivi contabili, due istruttori amministrativi, quattro operai specializzati (Area degli Operatori esperti) e un istruttore tecnico.
Saranno potenziati, quindi, alcuni servizi ritenuti di fondamentale importanza ed attualmente carenti, come la ragioneria, i tributi e le manutenzioni.

Le 17 nuove assunzioni si aggiungeranno alle 31 già effettuate (16 unità nei ruoli dirigenziali e amministrative e 15 agenti di polizia municipale); il tutto grazie all’approvazione del Piano Integrato di Attività e Organizzazione 2024-2026, documento predisposto con il supporto della task force del Dipartimento della funzione pubblica ed approvato dalla Commissione Straordinaria, formata dal Prefetto Filippo Dispenza, dalla Viceprefetto Simonetta Calcaterra e dal Dirigente Maurizio Alicandro,  che, dopo lo scioglimento per infiltrazioni camorristiche, amministra il Palazzo di via Don Minzoni dal mese di ottobre 2023.

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CAIVANO. La politica latita ancora e lascia ancora tanto spazio al prete Patriciello che non disdegna di fare campagna elettorale

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CAIVANO – Una città in fase di riqualificazione, sia urbana che sociale. Grazie al Governo Meloni sono stati stanziati 52 milioni di euro che vengono gestiti da Fabio Ciciliano il Commissario Straordinario nominato dalla Premier, e altri soldi vengono presi dai vecchi fondi CIS che promosse Mara Carfagna, già Ministro del Sud e della Coesione Territoriale che nella chiesa del prete Patriciello, nel Gennaio 2022, firmò il Cis “Terra dei Fuochi” con all’interno un progetto di 2,5 milioni di euro presentato proprio dal parroco Maurizio Patriciello in collaborazione con il Comune di Caivano per un centro di formazione che doveva sorgere all’interno della Zona Asi di Caivano. Progetto poi arenato perché il Governo Meloni ha bloccato quei fondi destinati in 52 comuni della Provincia di Napoli, i fondi destinati a Caivano poi sono stati dirottati per altri lavori, parte sono stati impiegati per la riqualificazione del Teatro “Caivano Arte”.

Quindi qualcosa si sta muovendo. Il Commissario Straordinario ha stilato il proprio programma e i lavori vanno avanti spediti. I fondi CIS almeno a Caivano sono stati impiegati. Peccato per il progetto di Maurizio Patriciello che forse non vedrà la luce ma il suo sacrificio non sarà reso invano. I soldi sono serviti al Teatro e ad altre infrastrutture del territorio.

Il cronoprogramma va avanti e alla fine di questo mese verrà inaugurata anche la nuova “Deplhinia” quindi perché continuare a sponsorizzare, politicamente, ciò che è stato fatto e non si guarda avanti? Caivano non si salverà con le inaugurazioni. Dal punto di vista sociale, oltre all’assunzione di personale, nulla è stato fatto. E quello non compete a Ciciliano ma ai caivanesi.

Ancora una volta si lascia spazio a Patriciello. Ancora una volta gli si dà la possibilità di fare politica. Ancora una volta la classe dirigente o chi ambisce a diventarlo si assenta e lascia voragini a chi ama riflettori e telecamere ma non possiede né il ruolo né le competenze. Maurizio Patriciello va in Tv a difendersi dagli attacchi del Governatore De Luca, senza contraddittorio e con la possibilità di fare da testimonial alla Premier Giorgia Meloni, dato che continua a dire che ciò che ha fatto la leader di Fratelli d’Italia, in passato non è stato fatto dai suoi pari grado. Dichiarazioni che fatte in campagna elettorale vengono considerate dei veri e propri spot con tanto di testimonial di rilevanza nazionale.

Manca solo che il prete, insieme alla Premier Meloni, qualche Ministro e i commissari caivanesi decidano pure chi promuovere alle prossime elezioni amministrative, in maniera tale che si possa passare da un Comune commissariato dalla Prefettura a quello commissariato da Fratelli d’Italia, con un sindaco “fantoccio” manovrato dai poteri politici nazionali con il benestare della chiesa e dei tanti fedeli che credono nella volontà di Dio.

È tempo che i caivanesi, gente onesta e laboriosa da sempre, comincino a prendere in seria considerazione il futuro della propria comunità e del proprio territorio, e facciano sentire la propria presenza, facciano capire al Governo e alle istituzioni, che da troppi anni hanno dimenticato questo territorio, che i caivanesi con la loro presenza al loro fianco, sono pronti a riappropriarsi della vita politica della loro città e che non hanno bisogno né di commissari né di pupari.

Anche se, con l’assenza della politica, ognuno rintanato nelle proprie case perché colpevole nell’ignavia e nell’assoggettamento alla camorra, temo che ci possa essere più la probabilità che qualche politicante di turno possa “vendersi” al volere dei potenti che avere un sussulto di dignità e dimostrare quanto i caivanesi siano pronti all’autogestione. Mala tempora currunt.

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Caivano, incendio in un deposito di abiti vecchi: paura nella notte

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Notte di spavento a Caivano. Un improvviso incendio di un deposito di abiti vecchi, in via Fossa del Lupo, nella zona che collega via Diaz a via Atellana, è divampato nell’aria rendendola irrespirabile, provocando una nuvola nera alta decine di metri che si è propagata a chilometri di distanza.
Sul posto sono intervenuti prontamente carabinieri e vigili del fuoco.
L’odore naueseabondo dell’aria ha costretto gli abitanti caivanesi a barricarsi in casa.

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